The Shortmarket club di Luke-Dale Roberts – la nuova tendenza a Cape Town

Se siete degli incalliti gourmet e volete visitare il Sud Africa da un punto di vista gastronomico, non potete ignorare la top 10 dei ristoranti del paese:

  1. The Test Kitchen (Woodstock, Cape Town)
  2. La Colombe (Constantia, Cape Town)
  3. The Tasting Room at le Quartier Français  (Franschhoek)
  4. Greenhouse at the Cellars-Hohenort Hotel (Constantia, Cape Town)
  5. Five Hundred at The Saxon Hotel  (Sandton, Johannesburg)
  6. The Restaurant at Waterkloof (Somerset West)
  7. Restaurant Mosaic at The Orient (Elandsfontein, Pretoria)
  8. Terroir (Stellenbosch)
  9. The Pot Luck Club (Woodstock, Cape Town)
  10. Jordan Restaurant (Stellenbosch)

Per esperienza diretta risulta alquanto arduo riservare un tavolo in uno dei ristoranti sopra citati. Direttamente proporzionale alla posizione in classifica. Sta di fatto che, decisamente in ritardo nell’organizzazione del mio viaggio, ho fallito in toto il mio obiettivo di centrare il primo in classifica (aperto dal 2010). Non ci sono state mail di ripiego o contatti traversi a risolvere la situazione. Fully booked.

Peccato perché la curiosità di sperimentare la cucina di The Test Kitchen (TTK)  di Luke-Dale Roberts era e permane molto alta. Sarà una ragione per ritornare a Città del Capo. Luke lavora in continuo movimento. La sua è una cucina del divenire dove l’accostamento tra ingredienti tra loro incongruenti da sfida si trasforma in successo. Creativo allo stato puro e a tal scopo premiato in diverse occasioni. Ad oggi il suo ristorante è alla posizione 22 tra i top 100 al mondo (Continental Restaurants Awards).

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The open kitchen with Wesley Randles

Se in nessun modo riuscite a riservare un tavolo al TTK provate con il nr.10 in Sud Africa, sempre sotto il cappello di Luke: The Pot Luck Clubaperto nel 2013. 120 coperti rigorosamente esauriti. Considerato uno dei posti più cool di Cape Town, basato su una cucina innovativa ma in un ambiente molto rilassato. Una collezione di piatti in stile tapas da condividere, allo scopo di sperimentare i 5 gusti principali: salato, aspro, dolce, umami ed amaro. Dalle 11.00 A.M. della domenica è possibile inoltre leccarsi i baffi grazie ad un brunch dallo stile gourmet. La mano dell’head chef Wesley Randles ha decisamente un suo perché.

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Mousse al rabarbaro

Così come ha un suo per come il terzo dei 3 ristoranti di Luke: the The Short Market Club, di recentissima apertura e nato da una joint venture tra il famoso chef, la moglie Sandalene Dale-Roberts, l’head chef Wesley Randles ed il manager Simon Widdison .  Dalla colazione alla cena, il ristorante è completamente in mano a Wesley che re-interpreta alcuni classici in chiave moderna. The Shortmarket_5E’ un posto dove è possibile mangiare nella ricercata sala dove è presente una collezione di farfalle o nella saletta più piccola di fronte alla cucina a vista, così come al bancone facendo due chiacchere coi gentilissimi camerieri africani.

Il classico posto da dopolavoro per un po’ di relax, mangiare bene senza troppe sofisticazioni, sorseggiando un ottimo calice di vino od un cockail. Potrete iniziare con un tataki di trota, delle cozze della west coast od un polpo croccante. Per poi proseguire con dell’agnello arrostito con un fondente di finocchio, ricotta, pinoli, semi di finocchio, porro ed una gelatina alla menta. Oppure un’opzione vegetariana come la melanzana affumicata farcita con formaggio di capra (un piatto detto baba ghanoush). Terminare in dolcezza con una mousse un po’ caotica di rabarbaro, una crema catalana al mascarpone ed una meringa di rose e zenzero.

Devo proprio dire che la serata al bancone presso lo Shortmarket Club ha chiuso in dolcezza quell’iniziale senso di amarezza misto ad un pizzico di acidità per il non aver potuto prenotare il blasonato The Test Kitchen. In un modo o nell’altro sono dunque riuscita a percepire tutte le principali sensazioni… Sono certa che lo chef Luke ne andrebbe orgoglioso!

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The Short Market Club – the kitchen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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