• I ristoranti stellati Michelin

Re Maurì: il ristorante stellato di Vietri sul Mare dove l’arte sta nel piatto … e non solo!

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Se vi trovate a Vietri sul Mare, porta d’ingresso della costiera Amalfitana dove a farla da padrone è l’arte della ceramica, potrete cogliere due piccioni con una fava e fare una breve sosta da Re Maurì, il ristorante una stella Michelin che si affaccia sul mare. Dovrete varcare un cancello e scendere (meglio se lentamente) una scalone, sino a rimanere abbagliati dalla luminosità della porta d’ingresso: dire che luccica non rende l’idea, rimarrete letteralmente abbagliati. E quando entrerete la sensazione di luce e calore non sarà da meno.

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L’oro rende fin da subito l’idea che c’è qualcosa di … regale. Non a caso “Re” è l’epiteto con il quale si è voluto insignire Maurì, il capostipite della famiglia Marinelli, al quale il ristorante è stato dedicato come segno di riconoscenza, per il suo essere una persona autentica e semplice come lo è oggi la cucina del ristorante. Beh, fossero tutti i figli riconoscenti in tal maniera, ce ne sarebbe d’essere grati … Ma io, non avevo esordito parlando di piccioni e fava … ?

re-mauri_fraseGià, perché al lusso sfrenato si combina presso Re Maurì la tradizione della ceramica così come la presenza di piatti più “sobri” fatti prevalentemente di materie prime locali. Pertanto, se amate l’arte, godetevi la vista della cucina sulla vostra sinistra non appena entrati, interamente rivestita di ceramica bianca e blu (tra le più belle cucine a vista da me visitate) e poi … mettetela da parte e lasciate un po’ di spazio per la cena, ce n’è per i più ghiotti, così come per i sofisticati assai.

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L’ambiente è luccicoso ma delicato, meno sfarzoso dell’ingresso per i fifoni del troppo storpia. Vi coccolerà fintantoché leggiucchiate il menù, composto da una proposta di degustazione piuttosto semplice ed una alla carta dalla quale sono stata istintivamente attratta.

Non c’è ridondanza: la scelta si rileverà più semplice del previsto.

re-mauri-cucina_lorenzo-cuomoEd ecco che potrà quindi ricadere su di un antipasto classico come la terrina d’anatra e fegato grasso d’oca (citato ma non assaggiato), qualcosa come l’uovo croccante su zuppetta di funghi e trippa di baccalà e fagioli (voto 8 per la presentazione, così come per il gusto), oppure il gambero rosso crudo, plancton e Tonda di Giffoni (una varietà di nocciola quest’ultima). Presentazione molto originale, innovativa rispetto a quelle di uso e costume comune, voto 9+9, sebbene inizialmente mossa dall’inquietudine di un plancton in agguato. Che possa giocarmi brutti scherzi? Macché!

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Piccola Lei ma .. degna di menzione la mozzarellina in carrozza servita come entrée, se non altro per croccantezza e colori. La foto non rende l’idea ma si è fatta mangiare prima di svariati tentativi di foto effettuare. L’occhio vuole la sua parte, alla volte la gola la fa da padrone.

A seguire se, dopo svariati assaggi di pane fatto in casa a più riprese servito (di quello coi broccoli fate bis per favore!), ve la sentite di smezzare la portata principale con un primo fatto in casa (volevo dire al ristorante!), perché non un cannellone di patate, provola e ricotta con salsa ai frutti di mare e tartufo nero? O preferite passare direttamente all’anguilla arrostita soprattutto se leggermente affumicata, con fregola sarda mantecata, calamaretti e salsa ai ricci di mare?  Golosi siete, come la sottoscritta.

Oppure con qualcosa di sfizioso ma tipico come i totani, scarola, olive e capperi. Tanto morbida e scivolosa l’anguilla, quanto croccante e masticoso il totano. Voto?  A questo punto della cena i numeri non conteranno più, fidatevi.

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Ma in altri momenti ancora … eccome se contano. Come quando c’è da scegliere il dessert. La lista è breve e concentrata, 4 proposte tra cui il babbà servito in vari modi e la Pina Colada con i Kaki, “un completamento per coccolarsi con poche calorie”, anche se la mini-pasticceria a base di sfogliatella croccante ripiena di crema azzera in tempo zero quelle (poche) calorie risparmiate. D’altronde non si è in un ristorante, bensì in un ristorante gourmet, dove è quindi giusto provare un po’ di tutto, così come …

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… fare una visita come si deve presso la cucina assieme allo chef Lorenzo Cuomo, il quale non esiterà ad esporvi ogni singolo dettaglio, mostrarvi ogni angolino recondito, svelarvi il segreto di cotanta freschezza nelle materie prime, farvi ritornare fame al solo vedere le pagnotte di pane ai broccoli sul punto di essere infornate. Soddisfare ogni curiosità sul plancton marino, del quale Re Maurì si approvvigiona grazie alla Longino & Cardenal, l’unico vero fornitore di eccellenza di prodotti rari e preziosi.

… ed infine (così come all’inizio) perdersi tra una carta dei vini composta da circa 850 etichette (od avvalersi del consiglio del sommelier Roberto Adduono), optando per produttori locali di fiducia quali Tenuta Scuotto o/e combinando la scelta con qualche sperimentazione enoica, per far sì che la vostra esperienza eno-gastronomica da perfetta risulti … semplicemente perfett-issima. Come è avvenuto nel mio caso abbinando le portate della serata con il Bis Orange Joaquin 110 Ostrica 2014.  Ricordi, solidi e liquidi, tutti molto belli.

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