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Dove e cosa mangiare a Stoccolma

A Stoccolma ci possono essere tante cose da mangiare come poche. E’ sempre una questione di punti di vista e metri di paragone. La questione rimane sempre e comunque una sola: andare alla ricerca. Alla ricerca dei piatti tipici, che dovrà sempre rimanere un punto fermo e di partenza. Dalle kottbullar, le polpette d carne di manzo e maiale servite con una salsa ai mirtilli rossi, diventate famose nel mondo grazie ad IKEA e preparate in n-versioni. Le aringhe fritte o marinate come il salmone (gravlax), delizioso anche affumicato. Poi c’è il pytt i panna un pasticcio di carne e patate. E qualche altro esempio a seguire potrebbe allungare un po’, ma non troppo, la lista della husmanskost, che in termini locali sta per “cucina casalinga”.

Tutto qui? Assolutamente no se si pensa che ad oggi la cucina svedese è una di quelle maggiormente propense a coniugare influenze da tutto il mondo, idee innovative e prodotti del posto. Quindi contemporaneamente varia. Oltre che mediamente di qualità essendo fortemente orientata all’utilizzo di prodotti biologici provenienti da fattorie sostenibili. Già, gli svedesi sono alti, generalmente biondi e tantissimo eco-friendly.

Andando dritti al sodo, come e dove mangiare nella capitale svedese se mai vi occorrerà di trascorrervi un week end lampo?

Partiamo dai ristoranti veri e “propri”. Se volete fare le cose fatte bene, sappiate che Stoccolma vanta 11 stelle Michelin. Un bistellato molto popolare è quello di Mathias Dahlgren molto focalizzato sul naturale con un menù che varia a seconda della reperibilità stagionale delle materie prime.

Se volete mangiare una cucina tradizionale ma elegante niente di meglio di Sturehof: aperto 7 giorni su 7; 365 giorni l’anno; un ristorante dalla storia centenaria. Un mix di clientela che spazia in termini di genere ed età. La selezione di aringhe presentata con cetriolini e formaggi svedesi vi costringerà a leccarvi le dita. Ricordatevele. Anche l’aragosta ha un aspetto molto invitante.

Sempre nella categoria ristoranti veri ma non letteralmente “propri” (in quanto mischiati ad n-altri) vi si trovano quelli dislocati all’interno dello storico mercato coperto di specialità gastronomiche della città, Saluhall, nel quartiere di Östermalm. Iconico rimane Lisa Elmqvist un’istituzione che attira una capiente folla per via delle crêpe all’astice, una delle tante leccornie della sua cucina rigorosamente di mare. Ho provato questo posto durante un mio precedente viaggio nella capitale nordica e se c’è una cosa che non è cambiata è l’intensità dell’affollamento. Buon segno. Sempre all’interno di Saluhall potrete dilettarvi con dei sandwich aperti con salmone o gamberi, ad esempio, presso Smorrebrod. Questi paninetti sono l’emblema del comfort food salutare (maionese a parte). Sarete seduti gomito a gomito coi vostri vicini: quale occasione migliore per intessere nuove ed interessanti conversazioni?

Saluhall_Lisa Elmqvist_Stockholm

Siete piuttosto dell’umore da birreria/osteria? E magari vi trovate nel quartiere più turistico della città, Gamla Stan, anche detta città vecchia? Non temiate. Allontanandosi di poco dalle vie più turistiche nei pressi del Palazzo Reale, poco più in là è possibile raggiungere Österlånggatan, una strada ricca di ridenti taverne dall’aspetto decisamente invitante. A me è toccata la Stockholms Gästabud, munita di piatti tipici quali l’aringa, servita con purè e accompagnata da una ciotolina di burro fuso. Personale tutt’altro che freddo.

Volete coniugare cibo ed arte? Niente di meglio che fare una visita al  museo di fotografia contemporanea e fermarsi per cena presso il ristorante sul roof top. Ingredienti stagionali combinati con colore, forma, aroma e gusto. Offrono anche degli ottimi brunch, da degustare tra un corso di fotografia e l’altro. E se non avete fame, preoccupatevi quanto meno di sorseggiare un cocktail bio come ad esempio quello a base di eucalipto e clementine. Di stampo salutista.

Un po’ meno le aringhe fritte di Nystekt Strömming, l’emblema dello street food nordico. Fuori della stazione della metro, fermata Slussen, nel quartiere bohemien di Södermalm. Dopo qualche birra tra gli artisti indipendenti, servirà per stoppare una fame di tipo decisamente chimico.

Vetekatten colmerà invece qualsiasi tipo di …. “fame, che non è proprio fame … ma più voglia di qualcosa di buono”. Una storica pasticceria diramata in una miriade stanzine e stretti corridoi, con dei tavolini centrali dove è possibile servirsi del caffè gratuitamente. Oltretutto potrete affondare ogni dispiacere o celebrare ogni gioia attraverso le kokosbollar. Delle palline al cioccolato ideali per qualsiasi esigenza.

Vetekatten_Stockholm

Se siete in vena di … qualcos’altro, ecco l’ultimo indirizzo che vi propongo. Nosh & Chow , nel quartiere di Norrmalm.  Una cucina fusion in un ambiente che fa sicuramente tendenza, dalla clientela appartenente all’alta società. Da presentarsi con un abbigliamento consono. Nel senso di elegante.

Era il penultimo. Scusate. Si perché, se siete dei veri food trotter, non potrete di certo saltare la tappa hamburger gourmet presso Flippinburgers o Gnarly. Raccomandati da gente del posto. A voi la scelta.

A concludere, posto che abbiate digerito tutti i posti poc’anzi elencati, vi rimarrà senz’altro un posticino per un assaggio di salmone affumicato di un colore così carico da sembrare più rosso che rosa. Non vi sarà infatti sufficiente quello dei paninetti aperti di Smorrebrod che stuzzicheranno invece il vostro desiderio al punto di non esserne mai sazi. Per cui se sosterete presso il Miss Clara di Sveavägen lo sognerete tutta la notte (il salmone, sia chiaro) al punto da farvene un’abbuffata la mattina successiva. Inutile dirlo (ma lo dico lo stesso) la colazione di questo boutique hotel centralmente ubicato, vi farà iniziare la giornata nel migliore dei modi. Per ritornare all’inizio dell’articolo, ripercorrere uno ad uno tutti i posti, decidere quale tra tutti vi ha maggiormente entusiasmato e continuare la vostra corsa per provarne sempre di più e ancor più nuovi.

 

2 commenti

  1. Bello bello bello…diventa di fatto uno dei tuoi post tra i miei preferiti! E che voglia di tornare a Stoccolma in primavera!

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