“Una volta selezionate le materie prime, continuo la mia ricerca…” Questo è il motto di Simone Padoan, chef, manager e proprietario della pizzeria I Tigli.
Non solo una delle migliori pizzerie gourmet dalla sottoscritta sperimentate ma la madre delle pizzerie gourmet in Italia. Ci troviamo a San Bonifacio, un paesino alle porte di Verona, al quale facilmente si accede dall’autostrada A4. Non merita assolutamente di essere visitato. Ma merita un pit-stop per una sosta culinaria al fine di degustare la pizza perfetta. Scordatevi la pizza tradizionale. Attendete bensì una sua particolare interpretazione, attraverso una lievitazione 100% naturale combinata all’utilizzo dell’eccellenza nelle materie prime.
Se è vero che di pizze gourmet il fiume sta ormai straripando, è anche vero che solo alcune sfiorano l’eccellenza e pochissime la centrano. E’ proprio l’ultimo dei casi quello cui appartiene la pizzeria i Tigli, essendo di fatto stato Simone uno dei primi (se non i primi) nel Bel Paese a proporre un’idea di pizza alternativa. Da non confondere con pretenziosa.
Simone ereditò la pizzeria dal cognato Angelino Maule, per anni pizzaiolo, prima della decisione di dedicarsi interamente alla vigna, realizzando un’azienda vinicola 100% naturale, seguendo un approccio 100% biologico-dinamico. Fu così che si realizzò il desiderio di intraprendere una carriera nel mondo gastronomico. Correva l’anno 1994. E, diciamolo, gli è riuscita proprio bene. Non tanto per i riconoscimenti ottenuti. Quanto perché, se andate a mangiarci la pizza, non vedrete l’ora di ritornarci. E quando ci ritornerete, ci vorrete ritornare ancora.
E’ davvero affascinante osservare Simone e la sua squadra lavorare con professionalità nella cucina a vista. Ecco che allora se siete dei “gastronauti”, appostatevi al bancone e lasciatevi incantare dalla precisione ad incastro dello staff.
Dunque, se dovessimo riassumere per punti i motivi principali per cui occupare un posto (o n-posti se vi recate con degli amici o, forzatamente nemici) presso la pizzeria i Tigli, ecco qua:
- non è semplicemente una pizza ma un’esperienza culinaria a tutto tondo. Non diffidate. Lasciatevi andare ad un impasto soffice, alto o sottile…Farcito con sashimi di gambero rosso o un carpaccio di cappasanta allo yuzu; o, perché no con la tagliata di sorana … Alle volte acchiapperete anche il piccione con zucca, puntarelle e cacio ricotta di capra;
- vanta un ambiente coccolo ed essenziale al tempo stesso. 1+1 non fa 2 ma implica semplicemente…“relax”;
- vi si trova una carta dei vini espansa ma non dispersiva – focalizzata sul biodinamico; vi troverete ad esempio Valentini e Gravner; micca pizza e fichi … anzi, mica fichi ma pizza eccome. E come rinunciarvi se deciderete di abbinare un vino a del pan brioches farcito con scaloppa di fegato, petto d’anatra,raperonzoli al balsamico e nocciole salate? Se volete invece rimanere un po’ più sul classico anche un Franciacorta rosè casa Faccoli non vi affaticherà di certo …
Ebbene, credo di avere citato tutti i motivi principali. Senza presunzione di citarli tutti. Altrimenti, cosa lascerei alla vostra fantasia?