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Gli errori che non deve commettere una donna che se ne intende di vino

Oltre a svolgere un lavoro prettamente maschile, dotata di un sano masochismo ho deciso di trovarmi un hobby altrettanto maschile. Come raccontato in precedenza ci sono arrivata un po’ per amore, un po’ per disperazione ed ho scoperto un mondo, quello del vino, che mi ha affascinata moltissimo e sempre più mi coinvolge. Un mondo fatto di storie, persone, anime e passione. Un mondo intrigante. Pertanto io, femmina più che mai, di quelle femmine fino al midollo che adora i vestitini fru fru, le scarpe col tacco, le giacchine strettine, il rossetto rosso e a volte (si lo ammetto) anche i brillantini, sono diventata una sommelier ma, molto più che sommelier, una verace conoscitrice e consumatrice di vino.  Una che trascorre gran parte del suo tempo libero a leggere di vino, assaggiare di vino, girovagare nel mondo per vino. Ma non affogo i pensieri, credetemi.

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E poi sono anche una gourmet, ma quello non conta. E devo essere sincera, più galleggio in questo mondo, più mi rendo conto di come ancora sia di una pertinenza prettamente ed indecentemente maschile. Di come ancora la donna stoni. E pure io molte volte mi sento un po’ stonata. E non mi riferisco alle produttrici di vino. Ne ho conosciute alcune e, basita da una mascolinità così femminile al tempo stesso (mi è bastata la Ida Agnoletti: Ida Agnoletti: donne e vino), trovo siano meravigliose nella loro essenza. Ed ho capito che io non potrò mai, nemmeno in una seconda vita, diventare una vignaiola. Sono troppo una ciccicocco’. Anche se ho iniziato ad usare le sneakers per andare per campi e vigneti.

Quindi, dicevo, non mi riferisco alle produttrici di vino. Ma alle consumatrici, quelle che di vino, un po’ come me suvvia (sta sera sono in vena di gongolarmi), ne sanno un pochettino. E siccome tutti non ignorano che quando le donne si impegnano sono tenaci ed imparano anche più degli uomini, giungiamo (tutti) alla conclusione che il gentil sesso informato sul vino può tener testa all’universo maschile.

Ciò premesso, invito il gentil sesso stesso a non commettere gli errori che la sottoscritta ha commesso ricordando alcune regole basilari.

@ quando andate a fare un aperitivo non ordinate mai champagne. Se anche conoscete a menadito il processo di produzione, siete andate in Francia a far visita a cantine macro e micro, avete assaggiato biodinamici per eccellenza, avete frequentato degustazioni mirate, siete pure “membre” della confraternita degli sciabolatori (dove sono tutti maschi)….sembrereste comunque delle fighette che ordinano champagne … così per caso…rimanete low profile e al massimo concedetevi un franciacorta…

@ se andate in osteria e volete bervi un prosecco col fondo, perché ne avete provati alcuni ed alcuni altri ed avete trovato l’azienda che più vi aggrada, il cui vino vi garantisce un’ottima digeribilità….e volete bere quel prosecco perché anche se amate lo champagne non avete voglia di spendere 10 euro per un aperitivo e poi in osteria lo champagne stona…bé…vedete bene di non risultare delle flashatenon tutti sanno bene cosa e perché lo state ordinando, meno che meno se siete vestite con gonnellino e ballerina e vi approcciate ad una bevanda un po’, per così dire, agreste …

@ non dimostrate mai troppo entusiasmo per un vino rosso di corpo, meno che meno se ad alta gradazione alcolica ed un po’ invecchiato…meno che meno se il colore verte vero il granato, a meno che non si intoni ai vostri vestiti. Risultereste un po’, lasciatemi dire, anomale …

@ non dite mai che rinuncereste al tortino con l’anima di cioccolato fondente (per il quale avete sudato una settimana in palestra) per un calice di vino passito…per un vino marsalato…fareste un po’ troppo “donna coi pantaloni”. E la donna coi pantaloni non piace. Punto.

@ non offritevi mai di scegliere il vino. A meno che non siate una comitiva di sole donne riunitesi con l’intento di affogare i comuni dispiaceri…

Ciò scritto io mi consolo. Perché oltre ad avere un lavoro maschile ed un hobby altrettanto poco femminile almeno mi diletto a scrivere. Di vino e non solo. Per ricordare a me medesima che le scarpe col tacco non bisogna mai scordare di indossarle.

Ed ora è giunto il momento di preparare la cena. Aspetta un po’ che vado in cantina a scegliere il vino …. Scusate ma  è più forte di me.

2 commenti

  1. Mondelli Francesco

    Sempre interessante,ma ancora di più la foto.Bere a canna è da legione straniera ,per una donna poi quasi da extra terrestre.PS.Dopo tanta saggezza non è andata mica a prendere una banale bollicina per cena:della serie fai come dico ma non prendermi ad esempio.Con simpatia Mondelli Francesco .

  2. Caro Francesco, alla fine ho scelto un Riesling 🙂 Comunque confermo, io sono l’ultima da prendere come esempio. Soprattutto perché tendo a lasciare sui bicchieri lo stampo del rossetto, una cosa tremenda!

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