Firenze: qualche ristorante sfizioso per riempire corpo, anima e cervello

Trascorrere il 25 aprile a Firenze sgomitando tra un folla multietnica sotto una pioggia battente non è impresa da ragazzi. E’ invece sì impresa da ultra tentenni amanti della vita che non si arrendono di fronte alle avversità ma aggirano l’ostacolo tramutandolo in opportunità. Preambolo di una breve rassegna delle tappe gastronomiche da percorrere in una Firenze affollata e bagnata, scansando le code e godendo di quanto fruibile in tale occasione. Ecco a voi la mia proposta per nutrire il corpo; ma non solo …

FullSizeRender@ Konnubio in corso Tintori: autentica cucina toscana, specialità internazionali e un’ampia proposta di piatti vegetariani e vegani. Aggiungerei: ambiente sofisticato e personale sul pezzo con simpatia. Lasciatevi conquistare dal modus operandi di Stefano, maître e sommelier dalle esperienze internazionali con una forte propensione al mestiere; vi racconterà che lì una volta al posto di un ristorante c’era una banca; vi travolgerà col suo amore per il vino al punto che abbandonerete l’intenzione originaria di un sorso di Chianti a favore di un bianco siculo di importante struttura. Certo è che il sentore pacato di foglia di pomodoro del Sauvignon Blanc di Cantine Fina ci sta proprio con la pappa al pomodoro intrisa di aglio. Alla quale potete far precedere una selezione di affettati del territorio accompagnati dai coccoli così come un flan di zucca e tofu; la quale potrete sostituire con dei pici di cinta senese od un riso venere con verdure ed alghe. FullSizeRender2Andateci. Se vi piace come è piaciuto a me provate anche la versione più chic del ristorante di  Via dei Conti (2 sono le sedi). Buon rapporto qualità-prezzo-ambiente.

@ Il Vezzo propone Tradizione toscana e cucina moderna. Siamo nel quartiere di San Lorenzo a fronte dell’antico convento di Sant’Orsola. Il menù spazia da proposte vegane come il
tortino di quinoa cavolo nero e scorza d’arancia sino alla più classica bistecca alla fiorentina.  Il tutto è imbastito con materie prime locali e stagionali e condito da una dose di creatività senza eccesso.
Non male i dolci caserecci preparati nell’adiacente pasticceria.  Personale cordiale, ambiente coccolo. Non ci passerete davanti di proposito ma potreste incapparvi solo se siete dei food trotter alla ricerca di chicche non blasonate. Sul rapporto qualità prezzo rimando al paragrafo precedente.

Cattura

@ Wine bar Mangiafoco; in pieno centro storico, vicino alle vie della moda. Ok, ho equivocato. Non è la morte sua definirlo un wine bar; ci sta sicuramente meglio il titolo di “vineria e schiacciatineria” che da sé medesimi si sono affibbiati. Ottima selezione di vini. Sublime la tartare di chianina con scaglie di tartufo nero. Succulenta la bisteccona della stessa razza con le patate al forno. Locale caldo ed accogliente grazie al suo disordine così ben studiato. Un po’ caro ma la qualità si paga. Ho scordato qualcosa?

@  Si, stavo per scordare il Ristorante Santo Graal: “qui, in un’antica bottega adibita alla lavorazione del ferro sulla via dei pellegrini, trova spazio la cucina del Santo Graal”. Il nome è dovuto ad un calice di terracotta simile ad un “Graal”, ritrovato durante la risistemazione dei locali.  FullSizeRender5I piatti sono ricercati, frutto della mano contemporanea di Gabriele Andreoni, fiorentino con alle spalle una lunga esperienza nelle cucine di Beck, Perbellini, Berton, per citarne alcuni. Molto basic l’uovo alla soia, agretti, olive e limone; ho invece trovato eccelsa la spalla di agnello, blu di valle, carote e mela verde.
Personale professionalmente impostato. Carta dei vini all’altezza. Prezzi onesti per il tipo di ristorante. Ambiente moderno ma ospitale.  Ah, scusate, siamo in Via Romana, non lontano da Palazzo Pitti.

Coi ristoranti ho chiuso (non per sempre). Si, perché il “più uno” non è proprio un ristorante ma un luogo di compravendita di specialità alimentari che offre la possibilità di fare uno spuntino veloce. Sto parlando del Mercato Centrale che al primo piano offre un’ampia scelta per gli amanti dello street food con un tetto sopra la testa (d’altronde, se piove).  Dal pesce fresco di Maurizio e Paola Rossellini ai salumi della famiglia Savigni. Poi c’è l’hamburger di chianina di Enrico Lagorio e per i più sbrigativi i tramezzini di Fabrizio Bodini.  Eviterei il Mercato Centrale alle h 13.00 di un sabato (qualunque o non che sia): una folla scatenata vi farà optare per la zuppa nel pane dello stand vegetariano di Marcella Bianchi (buona per carità), incapaci di reggere la coda allo stand del lampredotto di Lorenzo Nigro.

Infine, sfizioso il gelato al gusto di caramello al sale con cui potrete invece fare una merenda pomeridiana presso la Gelateria dei Neri, sita nell’omonima via.

Buon divertimento!

 

 

 

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