All’Hostaria di Via Roma di San Martino di Lupari troverete calore, passione e tantissima dedizione!

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Ci sono alcune sere nelle quali non si ha voglia di ristoranti gourmet in senso lato, dalle mille sofisticazioni … ma si ha invece una necessità estrema di un localino gourmet in senso stretto, creativo ma ancorato alla tradizione. Stretto come l’abbraccio che ti avvinghia ed il calore che ti trasmette. Si, quel tipo di posticino dove ti rechi quando hai voglia di qualcosa di sfizioso, che ricalca il territorio in maniera non noiosa. Che soddisfa i palati un po’ curiosi ma accontenta anche i sperimentatori. Nel caso cerchiate qualcosa del genere, unito a tante coccole, allora l’Hostaria di Via Roma è il posticino che fa per voi. Lo trovate a San Martino di Lupari, un paesino del cuore di Padova e, fidatevi di me, vale senz’altro una deviazione. Un arredo decisamente caldo ed accogliente, fatto di mobili vecchi, suppellettili artigianali, pezzi dallo stile vintage, molto legno e luci calde. Ogni angolo (dell’interno e dell’esterno, molto grazioso il patio durante le serate estive)  è decorato con un oggetto particolare che denota passione e ricerca, una certa vena artistica direi. Tiziana infatti, responsabile di sala e sommelier, ha studiato arte. Ecco, ora si che capiscono molte cose… Così come il contrasto tra il country-chic della sala e il tocco moderno della mise en place.

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Ma allora, come mai Tiziana è finita a lavorare in un ristorante?! Per amore, che domande. Ecco, siamo alle solite 🙂 . “Sposando me sapeva che avrebbe sposato una causa!”, ci racconta Fabio Mason a fine serata. “Ogni tanto non è semplice lavorare marito e moglie insieme”. Già, posso immaginare. Però secondo me vi compensate alla grande!

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Fabio è stremato, sorseggia un caffè per reggere la stanchezza, ci offre un amaro e condivide. Che cosa? Condivide emozioni, la sua storia, la sua passione. Gran lavoratore che si dedica anima e corpo, con una dedizione oltremisura alla sua professione.  Che implica coricarsi tardi la sera, alzarsi all’alba, ideare di continuo, gestire una squadra in cucina, avere a che fare con persone sempre più esigenti. “E’ bello che la gente si appassioni di cucina, c’è molta più informazione rispetto ad un tempo. Peccato che alcuni alle volte vogliano saperne fin troppo”.  E poi, che lotta certe serate, quando le comande arrivano una dietro l’altra, tac, tac, tac, una, un’altra ancora, senza sosta, su 6 persone, 6 scelte differenti “E’ bello comunque che le persone abbiano la voglia di sperimentare!”. Già, che fatica però, vero Fabio?

Fabio ha iniziato la professione di chef quasi per caso. “Quando c’era da scegliere che scuola frequentare, un mio amico mi ha detto che voleva studiare per fare il cuoco. Ah sì gli ho chiesto? Il cuoco è una professione?”. Ma dai, non ci credo! Anno dopo anno, esperienza dopo esperienza, qualche piccola sventura, le influenze delle prime sperimentazioni gourmet provenienti da Montalcino ed ecco che puff …

… arrivano oggi in tavola le polpettine  di baccalà mantecato, farcite di caprino ed acciughe, in crosta di grissini al curry… e in tempo zero la mia lista dei cibi anti-depressivi si è arricchita. A dir poco luculliane.  Se siete così masochisti da voler aspettare la prossima occasione, consolatevi con qualche altro antipasto che proprio doloroso poi non sarà. Proposte crude (tartare di manzo o battuta di gamberi rossi), stagionali (come la vellutata di castagne e patate americane), vegane (il budino di zucca dell’orto), più tradizionali (la porchetta di Mangalica con burrata di Andria). Ma prima di passare al primo ricordatevi di sciacquavi la bocca con una bollicina …

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Se la serata fuori è fredda lasciatevi scaldare dalla vellutata di zucca e pomodoro, robiolina dei Lessini e semi di zucca speziati. Riscalda l’animo, addolcisce lo spirito.  In un’altra occasione lasciatevi tentare da … Non so, a me ispiravano pazzamente i bigoli mori di rimacinato in salsa di acciughe e cipollotto. Magari a voi solleticherà qualcos’altro …

hostaria-di-via-roma_san-martino-di-roma_vellutata-di-zuccaI secondi piatti vi stupiranno ancora una volta per la loro equità. Sì, perché spaziano dalla tradizione (il baccalà alla vicentina o il fritto misto in saor); accontentano gli amanti della carne (che ne dite di uno stracotto di guancia di bue al Valpolicella?), del pesce, i vegani tutta la vita (con il veggie burger di ceci) e quelli che al formaggio proprio non sanno rinunciare (allora, andate di tavolozza di formaggi italiani freschi, stagionati ed erborinati) e che lo mangiano sempre, mattina, pranzo, cena e, quando possono, anche al posto del dessert. Ma io no eh!? Come potrei rinunciare ad un assaggio di tiramisù rubato al commensale? Oltre che buono è anche bello (con tutto il rispetto per la tavolozza di formaggi, anche se guarnita di confettura e miele!).  Se la vostra serata, come lo è stata la mia, si sposa invece meglio con un tocco di freschezza (fuori era freddo lo so, però il calore dell’Hostaria può far venire anche sete), lasciatevi tentare dal semifreddo liquirizia e menta, un classico che non smentisce mai.  Così come non smentisce mai il risultato di un lavoro fatto di dedizione, passione e amore. Continuate così, Fabio e Tiziana!

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